|
News |
SOFFITTI DELLA FANTASIA
L’ornato dei soffitti, in Puglia e Campania dal 1830 al 1920 (PDF) >>
La fondazione Accolti Gil diventa O.N.L.U.S.
>>
La
Fondazione Biagio Accolti Gil e il suo archivio
a cura di Giacomo Lo Zupone (PDF) >>
Richiedi
il CD multimediale >>
Diego Antonio Iudice
Presidente Fondazione Accolti Gil
Trentotto anni dopo la prima edizione, siè deciso di ripubblicare in cartaceo il
volume, esaurito da tempo, di Biagio
Accolti Gil, Soffitti della fantasia. L’ornato dei soffitti in Puglia e Campania dal 1830 al 1820, pubblicato a Roma dall’editore De Luca, optando
non per una ristampa ma per una nuova pregevole
edizione curata dall’editore Mario Congedo.
Un’operazione, questa, fortemente voluta dai
compianti soci fondatori Francesco Accolti Gil,
Carlina Mastronardi, Giulio Gigante e dall’attuale
Consiglio di Amministrazione che ho l’onore di
presiedere.
L’opera di Accolti Gil, che in questa nuova veste
conosce una seconda giovinezza, conserva
l’Introduzione di Alberto Bevilacqua e, pur presentandosi in una forma invariata nei
contenuti, appare molto più curata dal punto vista
grafico, in quanto tutte le foto di Isidoro Genovese
sono state rielaborate con l’ausilio della tecnologia
informatica.
Il volume è inoltre arricchito da un’articolata e
interessantissima Introduzione di Vincenzo Cazzato
che, oltre a rendere ragione del progresso degli
studi, si sofferma su temi e soggetti cari ai
committenti borghesi dei «cieli della fantasia»,
facendo prevalentemente riferimento ai palazzi di
un’area meno presente nell’opera di Accolti Gil, il
Salento, in cui svolse un’intensa attività artistica il
noto pittore-decoratore latianese Agesilao Flora.
Il palese ritardo delle ricerche sugli artisti della decorazione, per una buona parte del Novecento,
in Puglia e nel Mezzogiorno, spiega l’assenza nella
prima edizione di una bibliografia finale che,
invece, in quest’ultima edizione è stata curata da
Christine Farese Sperken alla luce della
storiografia artistica più recente; per le medesime
ragioni si è cercato di arricchire e aggiornare, a
firma di Christine Farese Sperken, di Giacomo
Macchia e del sottoscritto, gli originali esili profili
biografici degli artisti, per lo più allora
misconosciuti.
Il merito essenziale di Biagio Accolti Gil sarebbe
quello di aver ‘scoperto’ una tematica,
perfettamente riassunta nel titolo del libro, che
mai in precedenza aveva attirato l’attenzione; l’attualità del suo lavoro la si rinviene, invece, nel
sotteso disegno di voler sensibilizzare il lettore alla
conservazione e alla salvaguardia di una tipologia
di beni culturali soggetti a distruzione nel corso
di trasformazioni edilizie o a degrado, quando
finiscono per ricoprire «vuote stanze sfigurate
dall’abbandono, non più destinate alle funzioni
per le quali erano state ideate». Per contrastare
questa carenza di sensibilità culturale, Accolti Gil
chiude il volume con la sezione “Opere distrutte
durante la fase compilativa del libro”: venticinque
opere, delle quali non resta, nella maggior parte
dei casi, alcuna documentazione fotografica.
Merito non minore del volume di Biagio Accolti Gil è quello di aver messo in luce la ricchezza e la
varietà delle pitture ornamentali dei soffitti delle
dimore borghesi, realizzate tra XIX e XX secolo
nel Mezzogiorno d’Italia con un linguaggio
espressivo composito, eclettico, che attingeva agli
stili ed agli schemi decorativi del passato,
miscelandoli e declinandoli in varie forme, in
ragione delle specifiche destinazioni d’uso dei vari
ambienti domestici: le biblioteche, le sale da
musica, le sale da ricevimento, le sale da pranzo, le
camere da letto… Ambienti in cui spiccano alcuni
temi dominanti (il prestigio familiare, la cultura
letteraria antica e del tempo, sogni e visioni dell’immaginario… ) e soggetti di carattere
profano: figure mitologiche, motivi
classicheggianti, raffigurazioni epiche ed
allegoriche, soggetti storici, stemmi di famiglie,
eccetera.
Questa riedizione riapre al lettore le porte di
importanti dimore, richiamando l’attenzione su
un prezioso patrimonio culturale ’diffuso’ in
edifici civili generalmente chiusi al pubblico e,
quindi, su tanti piccoli tesori tutti da scoprire.
A questo libro di Giò Accolti seguirà, a breve, la
pubblicazione da parte del Centro Ricerche di
Storia ed Arte del volume di Giacomo Macchia sui
soffitti dipinti dei palazzi di Conversano,
Castellana Grotte e Putignano, frutto di una
laboriosa ricognizione operata dall’autore
nell’arco di oltre un decennio, nel quale, ancora
una volta, si sono verificati smembramenti,
adattamenti o distruzioni di alcuni di questi
affascinanti e fantasiosi documenti di storia e
cultura.
Su Giò Accolti Gil (Roma 1930 - Verona 1981) la Fondazione intende inoltre curare una pubblicazione biografica, attingendo alla mole di documenti, progetti, piani regolatori e bozzetti recuperati nello studio romano dell'architetto, oggi raccolti e catalogati in un archivio custodito nella sede restaurata dell'istituzione, in via Capone 2, e riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Sovrintendenza Archivistica della Puglia di "rilevante interesse" per la storia dell'architettura e per gli studi sull'urbanistica pugliese.
La Fondazione e gli studenti
La Fondazione Biagio Accolti Gil lascia aperte le porte della sede di via Capone a tutti quegli studenti che si cimentano in ricerche urbanistiche e assiste i laureandi nella preparazione di tesi e specializzazioni nel campo dell'architettura, collaborando attivamente con le Università di Bari, Napoli, Venezia e Roma, con il Polo museale e con l'Archivio Storico di Conversano. Proprio con l'Università degli Studi di Napoli "Federico II" nel 1993 è stata effettuata una ricerca di laurea sull'ipotesi di sistemazione delle aree intorno al Castello intitolata "Largo di Corte ed il castello Acquaviva di Conversano", a cura di Paola Amato e con l'introduzione del prof. Francesco Bruno. "Su queste linee - spiega il presidente Iudice - ci siamo mossi negli anni passati, quando ci siamo fatti promotori di concorsi su analisi e progetti di natura architettonica riservati a giovani laureati (nel 1985 fu bandito un concorso di idee sul recupero e restauro del Convento dei Capuccini di Conversano), quando abbiamo proposto e coordinato corsi di aggiornamento per i docenti delle scuole, e inoltre quando abbiamo sostenuto e incoraggiato studi e pubblicazioni di carattere scientifico".
|
|
|
|
|